Mi piace entrare in libreria, respirare l’aroma accogliente di cellulosa misto a inchiostro da stampa. 

Indugio tra gli scaffali per dilatare questo momento armonioso, mi soffermo di fronte al reparto di narrativa, il mio preferito, mi piace immaginare che gli scrittori sconvolgano l’ordine rigoroso assegnato loro sui ripiani suddivisi per autore, secolo, genere, e si incontrino in bella compagnia discorrendo di ciò che ha ispirato i loro racconti, le idee, le emozioni, le esperienze, spalancando in piena libertà il portale del tempo. 

Lo spazio a noi conosciuto si annulla, il dialogo serrato travolge confini e barriere, non necessita di traduzione perché si esprime nel linguaggio universale della conoscenza, percorrendo l’intera storia dell’umanità dai pittogrammi Sumeri ai giorni nostri.

Quando finalmente scelgo un libro, ne apro sempre la copertina con un atteggiamento di rispetto, consapevole del potere deflagrante che esso racchiude, la potenza del pensiero libero, che sopravvive ai roghi ed alle persecuzioni di dittatori e macellai di ogni tempo, tramandando l’energia che tutto muove a chi se ne avvicina o più ancora a chi se ne nutre.

Ma lo vivo anche con un sentimento di affetto, quando lo accolgo nel palmo della mano, certo che salperà leggero con la velatura spiegata, per condurmi in luoghi sorprendenti, in un viaggio esplorativo nell’universo più intimo della mente.

Accade così di esserne trasportato all’interno, estraniato dalla realtà circostante, costruendo un rapporto quasi esclusivo coi suoi personaggi e col contesto in cui vivono la loro esperienza umana, traendone linfa preziosa, catarsi del corpo e dell’anima.

Non mi soffermerò sulle numerose citazioni che esprimono ed esaltano le qualità della lettura, ma desidero concludere con un’esortazione accorata. 

In un tempo di mercificazione selvaggia e di affermazione di un autoritarismo strisciante e subdolo, che produce unicamente violenza fisica e morale, la mia utopia è vedere i ragazzi imbracciare un libro, di qualsiasi forma o genere, cartaceo od elettronico, come strumento di libertà intellettuale, per innescare finalmente la scintilla pura di un nuovo umanesimo.

Giuseppe Bambace