La lettera H, famosa lettera muta.

Mi ritorna subito in mente, appunto, subito insieme al fatto che sia muta, per associazione di idee, il quaderno della mia prima elementare.

Lo rivedo ancora: il formato più piccolo degli attuali, la copertina nera morbida lucida, le pagine rosse nello spessore, con le righe grandi doppie, i margini laterali violetti, qualche foglio persino con qualche orecchia.

Si dovevano scrivere parecchie righe di ogni lettera, minuscolo e maiuscolo, in corsivo, con la penna, pennino inchiostro e calamaio.

Acca maiuscola, in corsivo appunto: una lettera con tanti svolazzi, del tutto differente dalla minuscola, più lineare e semplice.

Ogni esercizio riportava sul fondo il voto con il commento della maestra, rigorosamente scritto con inchiostro di china rosso.

Mi pare di rivedere quel mondo… le suore con gli abiti neri fluttuanti, il velo, la pettorina bianca rigida, noi bambine con i grembiulini neri al ginocchio, il collettino bianco e le piccole mani con le dita macchiate di inchiostro.

Il mondo intorno ci pareva grande e misterioso, pieno di promesse… ora quel mondo bambino è cresciuto… ma spero rimanga ancora quel senso di meraviglia e stupore…

Elena Cerchio